domenica 28 maggio 2006

L’India come Ceccano, destinazione Medioevo

Una decina di giorni fa Ceccano, con un rogo in piazza che avrebbe commosso il Führer (Corriere, Kataweb), ha cercato di essere per un giorno l’Atene d’Italia. Ora uno stato indiano (leggi sul Guardian) ha deciso di bandire il Codice da Vinci. L’accusa? Blasfemia, naturalmente. Sono relativamente pochi i Cristiani in India, ma evidentemente rumorosi. Eppure sono certo che la ragione di tutte queste proteste è un’altra. Parliamoci chiaro, che credibilità può mai avere un film in cui Forrest Gump ed Amelie di punto in bianco si mettono a cercare Santo Graal? Non è verosimile, è ovviamente una impresa al di là della loro portata. Pare perfino che ad un certo punto Forrest, che evidentemente non è Heidegger, chieda ad Amelie qualcosa del tipo “Dunque tu sei l’erede di Cristo?”. Non voglio sapere cosa gli abbia risposto Amelie, e non oso neppure immaginare la faccia del signor Gump mentre propone l’arguto quesito, perché sinceramente non credo che possa esistere in questo mondo una espressione appropriata. Detto questo, non riesco a capire perché la Chiesa osteggi tanto il film: se le teorie di Brown fossero vere le ben più sediziose illazioni sull’omosessualità di Cristo andrebbero definitivamente accantonate. Ratzi, dai, pensaci un po’ su.

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