martedì 20 giugno 2006

Alla ricerca del regista perduto

Ed Wood è comunemente considerato il peggior regista del mondo. Pensavo che si trattasse di un dato ormai acquisito e difficilmente contestabile ma a quanto pare c’è un altro cineasta che mira a strappare il primato all’indimenticabile Ed. Il fenomeno si chiama Uwe Boll, è tedesco ed i suoi film sono tratti da videogiochi di successo come BloodRayne ed Alone in the Dark. I critici lo considerano ‘il peggior regista vivente’ ed a quanto pare il pubblico è dello stesso avviso: più di tredicimila persone hanno firmato la petizione per chiedere al signor Boll di smettere di fare film e cambiare mestiere. Mentre il prode si lamenta del fatto che i critici demoliscano i suoi film senza neppure andare a vederli, i critici rispondono che loro i film sono andati a vederli e che lui è davvero il peggior regista al mondo. Per saperne di più, leggete sul Guardian.

lunedì 19 giugno 2006

Vesponi ed altri insetti

Mai si dica che il Vespone chini la testa di fronte al potente di turno. Così Aldo Fontanarosa su Repubblica: “Le intercettazioni su Vespa non hanno alcun rilievo penale”, premette, “ma presentano un quadro desolante sul piano deontologico. Vespa che offre trasmissioni ritagliate su misura al potente di turno; Vespa che chiede al portavoce di un politico quale avversario gradisca in studio: se questo era l’andazzo, “Porta a Porta” si fondava su un metodo giornalisticamente miserevole. La sceneggiata di Berlusconi che firma il contratto con gli italiani nel 2001: anche quello - chiedo a Vespa - era stato concordato a tavolino? Io sono stato direttore di telegiornali Rai per tanti anni. Raramente qualche leader nazionale osava chiamare, mentre i portavoce non erano nemmeno ricevuti’. Potete leggere l’articolo qui. E pensare che nei paesi normali dovrebbero essere proprio i giornalisti a controllare l’operato dei politici.

domenica 18 giugno 2006

Il Crepuscolo degli Dei

Gay Pride, 17 Giugno 2006.
Ci fu un tempo in cui i fascisti riempivano le piazze, parlavano al cuore delle folle e trascinavano paesi interi in guerra. Ieri erano sessanta, tutti scuri, scesi in piazza per contestare un corteo coloratissimo che ha visto la partecipazione di cinquantamila o forse centomila persone. Quel pugno di irriducibili: tristi figuri, macchiette di se stessi, abitanti e rappresentanti di un mondo che già ora non c’è più. Due cose, brevemente. La prima: quanto deve essere triste vedere il mondo andare nella direzione opposta ai propri valori quando la tua carta d’identità segna vent’anni ma la testa sembra suggerire “ottant’anni, repubblichino in un tempo che fu”. La seconda: quanto deve essere patetico illudersi di essere come il soldato di Popper - l’unico ‘dissenziente’ che marcia al passo mentre tutti gli altri hanno perso il tempo della marcia - quando invece non sei altro che l’unico ubriaco che continua a marciare in maniera scomposta mentre gli altri hanno già ripreso a camminare.

sabato 17 giugno 2006

La Fellatio nella cultura contemporanea

Un articolo piuttosto interessante sul significato di questo gesto, partendo da Nabokov e chiudendo con Clinton. Per gli anglofoni, qui.

venerdì 16 giugno 2006

Quando Berlusconi offrì a Montanelli un posto nella sua tomba

Dopo il video-shock di Totò Cuffaro, la storia vera ed assolutamente esilarante di Berlusconi che alla fine degli anni ottanta offre a Montanelli un posto nel suo Mausoleo di famiglia. A raccontare la vicenda è Marco Travaglio, ed il clima in studio è di tale ilarità che persino Vittorio Feltri risulta piacevole. Se volete scoprire cosa sia il ‘Cerchio dell’amicizia’ e come rispose Montanelli all’invitante proposta non vi resta che guardare il video. Preparatevi a ridere. Buona visione.

Per una Italia monarchica

Aveva già dimostrato in passato di poter essere l’uomo giusto per una restaurazione monarchica (sparatoria dell’isola di Cavallo, assoluzione di Sua Maestà: leggi qui), ma oggi conferma il suo notevole talento: Vittorio Emanuele di Savoia è stato arrestato. Corruzione, falso e persino sfruttamento della prostituzione: queste le accuse del pubblico ministero Woodcock (cognome intraducibile in italiano per rispetto nei confronti delle signore: gli anglofoni sono liberi di sghignazzare ad libitum). Considerando l’approssimarsi del voto referendario non si potrebbe aggiungere al SiBossiano e al NoCiampiano una terza possibilità a favore della restaurazione della Monarchia? Quest’uomo sembra degno, approfittiamone.

giovedì 15 giugno 2006

Antony and the Johnsons, Hope There’s Someone

Un pianoforte, un violino ed un violoncello. Una voce quasi tremante, il vibrato più bello del mondo, la speranza che ci sia qualcuno e poi la caduta in un precipizio, con la voce che sembra volersi aggrappare disperatamente a qualcosa. Ed alla fine l’atterraggio, dolce nonostante tutto. Antony and the Johnsons. Se non li conoscete, questa è l’occasione buona. Buon ascolto.


Un'altra offensiva contro le libertà laiche

Se ci chiedessero una definizione davvero convincente di libertà sarebbe lecito avere qualche tentennamento: dovremmo raccogliere un paio di idee, ci verrebbe il nome di qualche filosofo che si è occupato del problema, poi forse con qualche fatica riusciremmo a rispondere. Se ci chiedessero invece una definizione precisa dei suoi limiti, ci verrebbe immediatamente in mente ciò che ci hanno sempre insegnato a scuola: “La libertà finisce dove inizia quella degli altri”. Definizione ineccepibile e laicamente moderna, che ritroviamo nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1948. Pare però che la Chiesa russa abbia lanciato un attacco contro questa principio. La libertà di scelta degli altri non deve essere considerato l’unico limite alla nostra libertà: ci sono infatti valori etici, religiosi, morali e – questo è davvero interessante – patriottici che devono andare ad aggiungersi ai limiti definiti dalla Dichiarazione del 1948. Potete leggere l’articolo qui.

martedì 13 giugno 2006

Droga di Stato nelle vene

Pare (leggi sul Corriere e sulla Repubblica) che i primi risultati del programma di somministrazione controllata di eroina iniziato in Svizzera nel 1991 siano straordinariamente confortanti: dieci anni fa i neoconsumatori erano 850, oggi la cifra di è ridotta dell’82%. Sulla base di questi dati empirici, Umberto Veronesi apre all’ipotesi di legalizzare le droghe pesanti. Il Polo, naturalmente, si infuria e parla di “spaccio di Stato” (leggi sul Giornale). Chiamatelo pure come volete, ma piuttosto che sbattere i piedi e colpirvi con forza le orecchie non sarebbe il caso di rispondere a dati scientifici con altri dati scientifici?

lunedì 12 giugno 2006

Prove tecniche di Medioevo

“E voi, cara Rosy, porterete la responsabilità storica della distruzione della nostra civiltà. Ti rendi conto della gravità di ciò che – con spensierata incoscienza – state perpetrando ? E’ meglio dare ascolto all’Italia di buon senso. E alla Chiesa che già molte volte ha salvato la nostra civiltà dalle invasioni degli unni, dei vandali e da quelle dei musulmani”.

Così si chiude la lettera che Antonio Socci ha inviato qualche giorno fa al ministro Rosy Bindi. Potete leggerla integralmente qui. Vi consiglio di farlo. So bene che non è facile, ma potete farcela.

domenica 11 giugno 2006

Nine Inch Nails, Hurt

The Downward Spiral firmato dai Nine Inch Nails è sicuramente uno degli album più importanti di tutti gli anni novanta e probabilmente uno dei più importanti di sempre. Per capire davvero il pezzo che vi propongo, Hurt, è assolutamente necessario conoscere le tredici tracce che lo precedono, essendo The Downward Spiral un concept album in cui il tema centrale è il progressivo accartocciarsi di una personalità. Bisogna aver percorso tutta quella parabola discendente, tutto quello sprofondare di cui Hurt è solo l’ultimissimo ed estremo stadio. Eppure, curiosamente, Trent Reznor - anima e mente dei Nine Inch Nails - decide che questo momento estremo debba suonare come un pezzo acustico, in cui la ‘verità-svelatezza’ è contenuta solo negli ultimi tre accordi violenti e dissonanti. In questo video ci sono solamente lui ed una tastiera, prima che l’esplosione finale faccia capire di cosa si stia realmente parlando. Buon ascolto.

venerdì 9 giugno 2006

Bambini alla ricerca del piacere (Parte Seconda)

Ricevo una email in cui mi si ‘ordina’ di mantenere la promessa fatta qualche giorno fa e di parlare di Timarco. Obbedisco. La parola quindi ancora a Catherine Salles che su ‘I bassifondi dell’antichità’ scrive: “Nato da una famiglia onorata, provvisto di un discreto patrimonio, Timarco conduce una vita disordinatissima, sempre alla ricerca del piacere, giocatore inveterato e, di conseguenza, disposto a qualsiasi compromesso per trovare il denaro necessario al suo vizio. Frequenta gli ambienti più loschi di Atene e, spinto dal desiderio sensuale di tutte le voluttà e al tempo stesso dalla smania del gioco, si abbandona, per debolezza e per lussuria, a tutto quanto è riservato, nella società greca, agli individui più disprezzati […] Timarco comincia a frequentare gli ambienti equivoci di Atene all’età di tredici o quattordici anni, mettendo a profitto la sua bellezza per potersi dedicare, senza spendere una dracma, a tutti i piaceri che gli sono ancora proibiti”.

Nel precedente post intitolato ‘Bambini alla ricerca del piacere nella Grecia antica’ fa ho usato la parola contestualizzazione. Certo, leggere che il figlio di Alcibiade aveva undici anni e che Timarco era solo di due anni più vecchio fa una certa impressione. Ma per amore della verità ricordiamo anche che quando iniziò la guerra di Troia Achille aveva quindici anni e che Alessandro il Grande aveva appena sedici anni quando comandò la cavalleria dell’esercito macedone nella battaglia di Cheronea.

Indubbiamente ci riesce difficile che pensare che uno a quattordici o quindici anni possa essere un uomo. Un errore da parte nostra o un abbaglio da parte dei Greci? Non so. Certo è che ormai qui in Italia si è raggiunto l’estremo opposto: un politico di cinquant’anni è un immaturo ragazzetto che può diventare un potenziale leader a sessant’anni, primo ministro a settanta e presidente della Repubblica ad ottanta. Un problema tutto italiano, comunque, chiamiamola pure sindrome da conclave. Il conclave: l’unico luogo al mondo in un cui un sessantenne è considerato un ragazzino. All’estero le cose funzionano in maniera un po’ diversa. Zapatero di anni ne poco più di quaranta. Ed infatti…

mercoledì 7 giugno 2006

Il complotto delle toghe rosse

Ormai è chiaro. Berlusconi aveva ragione. Il complotto delle toghe rosse c’è. Un anno fa, Piero Ricca aveva inveito contro l’ex Premier (testuali parole: “buffone, fatti processare come tutti gli altri, rispetta la legge, la magistratura, la costituzione, la democrazia e la dignità degli Italiani o farai la fine di Ceausescu o di Don Rodrigo”) e per questo era stato condannato al pagamento di cinquecento euro. Ora la Cassazione ha annullato la multa. Il solito complotto comunista, ho ragione di credere. Posto che quel ‘buffone’ può suonare un po’ forte, sarebbe stato abbastanza singolare multare qualcuno per aver detto che la legge, la magistratura, la costituzione, la democrazia e la dignità degli Italiani devono essere rispettate, soprattutto se si pensa che non è stata mai inflitta nessuna multa a chi ha dichiarato che è moralmente giusto non pagare le tasse quando queste sono troppo elevate. E gli Svedesi? I Norvegesi? I Danesi? Un branco di matti, evidentemente.

martedì 6 giugno 2006

Una preghiera senza parole (Sigur Rós, Gítardjamm)

Visto che nel mio ultimo post ho citato Ratzinger (accade spesso ultimamente) mi sembra più che giusto proporre ai miei visitatori notturni qualcosa di molto simile ad una preghiera. E’ un pezzo che va ascoltato di notte, senza fretta, e magari anche con un po’ di stanchezza addosso. Forse vi farà venire un brivido dietro la schiena, non so. Forse quando cercherete di capire le parole del canto, senza peraltro riuscirci, vi chiederete che diavolo di lingua sia quella. Allora dovrete rispondervi che questa lingua, di fatto, non esiste. O meglio, esiste solo nel canto e in questi sei lentissimi minuti. Un’ultima raccomandazione: quando vi verrà in mente che questa musica sembra lenta o, peggio ancora, ripetitiva, rispondetevi semplicemente che è una preghiera, e che così deve essere.

L’eclissi di Dio

Ratzinger (leggi sul Corriere) usa il concetto di ‘eclissi di Dio’ per definire i Pacs e parla di ‘profonda crisi attuale della verità’. Credo che la prima definizione si possa spiegare più col triplo sei della data odierna più che con una ponderata ragionevolezza. Sei giugno duemilasei: da questa mattina sto aspettando la fine del mondo, che nonostante tutto sembra non voler arrivare. Credo che dopo aver verificato la data, Ratzi abbia deciso di abbozzare una definizione un po’ stiracchiata di Pacs ed è venuta fuori questa cosa dell’eclissi di Dio. Non convince, ma oggi finisce il mondo, dunque passi. Per quanto riguarda il secondo concetto, la domanda sorge più che spontanea: quale verità? La verità intesa come svelatezza greca (Heidegger) o come veritas romana? Ratzinger, purtroppo, non avrebbe dubbi: la seconda che hai detto, naturalmente.

lunedì 5 giugno 2006

Bambini alla ricerca del piacere nella Grecia antica

Mi permetto di consigliarvi un bel libro di Catherine Salles intitolato ‘I bassifondi dell’antichità’. Fa una certa impressione trovarsi di fronte il lato oscuro del mondo classico e per quanto sia doveroso contestualizzare e ‘relativizzare’ (Ratzinger perdonami) pagine come questa rimangono molto interessanti:

“Il gusto dei piaceri comincia presto in Grecia. Questi ragazzi sono alla ricerca di piaceri ancora proibiti, di voluttà che stimolano maggiormente le loro bramosie, in quanto sono, almeno in linea di principio, vietate ai bambini. Il mondo della festa è ben più affascinante di quello della scuola, e tutti i mezzi sono buoni per penetrare, clandestinamente o no, in quest’universo fatto di seduzioni. Il figlio del famoso Alcibiade presenta un caso particolarmente notevole della precocità di certi adolescenti o bambini. Questo ragazzetto, separato fin dalla nascita dal padre, condannato all’esilio, non aspetta l’età virile per imitarne prestissimo le peggiori dissolutezze. Fin dall’età di undici anni circa, scandalizza tutti gli ateniesi, partecipando a banchetti in compagnia degli individui più depravati della città, facendo bagordi con prostitute e, peggio ancora, in pieno giorno, il che è una circostanza aggravante. Apparentemente, i suoi tutori si dimostravano incapaci d’impedire simili traffici. D’altronde, questo delizioso bambino non si limita a partecipare attivamente alle orge ateniesi. Organizza una macchinazione per tradire suo padre, sempre in esilio; a dodici anni, perde tutto il suo patrimonio giocando ai dadi; elimina compagni imbarazzanti gettandoli in mare; e per coronare le sue imprese di gioventù stupra la propria sorella”.

Insomma, non c’è che dire: un autentico fenomeno. E poi c’è chi si lamenta dei bambini di oggi. La prossima volta vi parlerò di un altro enfant prodige di nome Timarco.

sabato 3 giugno 2006

Lo Spettro del Comunismo (Italia 2006 e Gran Bretagna 1924 a confronto)

In quel libro poderoso di Maurice Cowling dal titolo ‘The impact of the Labour, 1920-1924’ si legge a pagina quattrocentosedici: ‘Many of the eight million voters who voted Conservative in 1924 doubtless did so because they had been persuaded that MacDonald [Leader del Labour] was a Communist and the Labour party a Bolshevik conspiracy’ [Cambridge, 1971]. Per la cronaca, in quell’occasione il partito conservatore stravinse le elezioni, agitando appunto - come magnificamente descritto da Cowling nel suo libro - lo spettro del bolscevismo. Credo che l’anticomunismo possa essere considerato in retrospettiva il tema portante della scorsa campagna elettorale berlusconiana: e credo anche che nel caso sciagurato di nuove elezioni in un prossimo futuro, esso sarà riproposto in maniera altrettanto viscerale. L’idea, poco più che risibile a prima vista, non era evidentemente così malvagia se si pensa allo strepitoso recupero e all’esito delle elezioni, perse politicamente e vinte ‘moralmente’, ma ‘purtroppo’ su essa gravava un ritardo temporale di ottantadue anni per poter essere considerata davvero credibile e per poter essere davvero vincente. Nel 1924 il Labour inglese doveva ancora dimostrare la sua credibilità – e lo avrebbe fatto nel giro di un paio d’anni in occasione dello sciopero generale del 1926 – e molti ancora lo consideravano il cavallo di Troia che avrebbe consentito l’affermazione del Bolscevismo in Inghilterra. Ma nel 2006, il ‘Labour italiano’ aveva alle spalle ormai decenni di rispettabilità perché lo spettro del comunismo potesse essere considerato davvero una faccenda seria. Ottantadue anni di ritardo, appunto. Quantomeno rispetto all’Inghilterra.

Il Club Silencio presenta…

Mulholland Drive di David Lynch, il film forse più impressionante che mi sia mai capitato di vedere. In onda su questi schermi la “scena del teatro” che, con la canzone Llorando cantata da Rebekah del Rio, chiude di fatto la prima parte del film ed apre il gran finale. Dopo la fine di questa musica, la caduta fisica della cantante ed il crollo psicologico delle due protagoniste, il sogno sarà definitivamente svanito e lascerà il posto alla ben più angosciosa realtà. Se tutto questo vi sembra oscuro, non vi resta che vedere il film. Per i fan di Lynch, su YouTube.

venerdì 2 giugno 2006

Dresden Dolls, Good Day

Quello che accade quando le Bambole di Dresda ti augurano un buon giorno.

giovedì 1 giugno 2006

Mosconi e Pappagalli: professione bestemmiatori

Se siete in buoni rapporti con la Trinità (non la Triade: la Trinità), vi sconsiglio di aprire questo link. Pare infatti che il protagonista del video (tale Germano Mosconi) abbia idee molto, molto diverse dalle vostre su questo specifico e spinoso tema. Se da noi i bestemmiatori hanno sembianze (almeno apparentemente) umane, in Israele può accadere che un pappagallo possa essere condannato a morte per eccesso di parolacce: come ha spiegato un rabbino (scuola Voltaire, evidentemente), il pappagallo “peccava ed induceva a peccare”. Pena di morte, dunque. Se non ci credete, leggete qui.

mercoledì 31 maggio 2006

Ipse Dixit

Come previsto ieri, l’intrepido Carlo Giovanardi ha parlato: “E cosi’ nella civilissima e ordinata Olanda non soltanto si autorizza la soppressione dei bambini che non hanno una sufficiente qualita’ della vita, ma si organizzano anche partiti di pedofili che inneggiano alla pornografia infantile e all’abuso sessuale sui minorenni. Abbiamo denunciato per tempo questo inaccettabile deriva che trasforma l’Europa in qualcosa in cui non ci riconosciamo: purtroppo il Governo Prodi rimuove quei paletti morali e civili che il Governo Berlusconi aveva fissato con grande chiarezza, a cominciare dal divieto di ricerca sulle cellule staminali embrionali”. Mi ero illuso che sarei stato per la prima volta d’accordo con lui ma anche stavolta Carletto fa una certa confusione: non è dato sapere infatti quale sia il nesso causale tra pedofilia ed eutanasia, tra la violenza sui minori e la ricerca sulle cellule embrionali. C’è sempre una certa confusione nell’aria quando si ode la voce di Giovanardi.

Mondiali in arrivo e dubbi d’italianità

Ci sono molte buone ragioni per non tifare Italia ai prossimi mondiali, ed il Corriere ne prende in esame alcune. Una però non è solo buona. E’ ottima. Eppure nell’articolo non è stata nemmeno citata. Ora, mi chiedo: come si può avere la sfrontatezza di risvegliare i Pooh dal loro lungo sonno eterno e chiedere loro di comporre l’inno ufficiale della nazionale italiana? Non si poteva eventualmente riadattare in qualche modo l’inno elettorale dell’Udeur, cambiare giusto un paio di parole e riproporlo alla grande? Evidentemente no.
E’ comunque sintomatico che sia un gruppo musicale - come dire - piuttosto demodè ed old-aged a rappresentare un paese incline come pochi altri alla gerontocrazia. Per quanto mi riguarda tiferò Olanda ma prevedo - qui lo dico e qui lo nego - che l’Iran farà un’ottima figura. Almeno da un punto di vista sportivo, si capisce.

martedì 30 maggio 2006

Alberi finti, e per giunta di plastica

Radiohead, naturalmente. Fake Plastic Trees, Glastonbury 2003.


Chiamatelo JFKuffaro

Or incomincian le dolenti note a farmisi sentire, or son venuto là dove molto pianto mi percuote: sul Foglio c’è un articolo provocatorio ed estremamente interessante dal titolo ‘Lasciate fare a Totò Cuffaro quello che fecero i Kennedy’. Dialogando con la mafia, si intende. Buona lettura.

La prima volta di Giovanardi

Se Giovanardi - il più grande intellettuale italiano del dodicesimo secolo - dovesse commentare la seguente notizia rischierebbe di avere ragione per la prima e forse ultima volta nella sua vita. In Olanda (leggi qui) nasce un partito che di nome fa ‘Amore del prossimo, libertà e diversità’ e che propone tra le altre amenità anche la liberalizzazione della pornografia infantile e dei rapporti sessuali fra adulti e bambini. Anche noi abbiamo avuto un Partito dell’Amore, ma era davvero una cosa diversa. Carletto, forse per prima volta saremo d’accordo. Aspetto solo un tuo cenno.

P.S. Per la cronaca, quando Giovanardi parlerà (e parlerà, non ho dubbi) utilizzerà la sua parola preferita: nazisti.

Fallace o non fallace, l’Oriana è di nuovo furiosa

Gira voce che la Fallaci si sia nuovamente incazzata: le sue ultime esternazioni sulla Repubblica e sul Giornale. A quanto pare ora vuol far saltare in aria una moschea.

lunedì 29 maggio 2006

La Sicilia è una terra meravigliosa. Perché cambiarla?

La commozione mi prende tutto: vince Cuffaro. L’Integerrimonestissimo dichiara: “Sono contento e soddisfatto di questa vittoria. Adesso si apre una nuova pagina per la Sicilia”. Adesso si apre una nuova pagina? Meglio non sapere. Buona fortuna e tante care cose.

Múm, Will Summer Make Good for Our Sins?

Citati un paio di giorni fa, li propongo oggi: i Múm. Un pezzo, a mio modestissimo parere, tremendamente bello. E spaventosamente distante.

domenica 28 maggio 2006

L’India come Ceccano, destinazione Medioevo

Una decina di giorni fa Ceccano, con un rogo in piazza che avrebbe commosso il Führer (Corriere, Kataweb), ha cercato di essere per un giorno l’Atene d’Italia. Ora uno stato indiano (leggi sul Guardian) ha deciso di bandire il Codice da Vinci. L’accusa? Blasfemia, naturalmente. Sono relativamente pochi i Cristiani in India, ma evidentemente rumorosi. Eppure sono certo che la ragione di tutte queste proteste è un’altra. Parliamoci chiaro, che credibilità può mai avere un film in cui Forrest Gump ed Amelie di punto in bianco si mettono a cercare Santo Graal? Non è verosimile, è ovviamente una impresa al di là della loro portata. Pare perfino che ad un certo punto Forrest, che evidentemente non è Heidegger, chieda ad Amelie qualcosa del tipo “Dunque tu sei l’erede di Cristo?”. Non voglio sapere cosa gli abbia risposto Amelie, e non oso neppure immaginare la faccia del signor Gump mentre propone l’arguto quesito, perché sinceramente non credo che possa esistere in questo mondo una espressione appropriata. Detto questo, non riesco a capire perché la Chiesa osteggi tanto il film: se le teorie di Brown fossero vere le ben più sediziose illazioni sull’omosessualità di Cristo andrebbero definitivamente accantonate. Ratzi, dai, pensaci un po’ su.

Dai che pian pianino la Democrazia è arrivata pure da loro

Le morbose attenzioni americane nei confronti della popolazione civile irachena: sul Times e su La Repubblica. Corollario della guerra umanitaria, naturalmente. Guerra umanitaria: una definizione persino eraclidea nella forma. Nella sostanza, una colossale fregnaccia. A quando la sporcizia pulita, la pioggia asciutta, il Previti integerrimo ed il Giovanardi intellettuale?

sabato 27 maggio 2006

E' finita, si va tutti a casa

Anche i Ds hanno ammesso che ci sono state irregolarità nel voto: una candidata diessina dichiara persino di avere le prove. Il nuovo governo, per sua stessa ammissione dunque, non è legittimato e dovrebbe andare a casa. Tranquilli, tutto sotto controllo, è sempre l’opinione del Giornale. Ogni tanto le inchieste di Belpietro mi ricordano quelle televisive di Brachino sul mondo dell’occulto, alla ricerca di improbabili connessioni tra gli extraterrestri e Padre Pio, tra Atlantide e le apparizioni della Madonna. Buon lavoro, Belpy, avanti così.

C'era una volta...

…un gruppo che di nome faceva Slowdive. Se non lo conoscete, andate qui per saperne di più. Ecco intanto il video di Ballad of Sister Sue.


venerdì 26 maggio 2006

Niente da fare, le elezioni le hanno vinte loro

Il Giornale scopre una verità inenarrabile. “E’ vero, hanno alterato il voto all’estero” sostiene con scriteriato ludibrio. E spiega anche come, nei dettagli. E’ un giornale serio, dopotutto. Non solo, aggiunge che quelli della Cdl sono “pronti a scendere in piazza per avere giustizia”. Parole di Silvio, mica di Cicchitto o Bondi.

Il problema è: ed ora che si fa? Si annullano le elezioni? Si manda a casa il governo? Si fa una marcia su Roma? Che dolci rimembranze: sette aprile scorso, Napoli.

Barbaricamente Baricco

Dopo un inizio a dir poco scoppiettante (capitoli uno, due, tre e quattro), mi sembra che Baricco si sia afflosciato un po’: leggi qui.

Gli Under Byen, tra Björk e i Múm

Ecco a voi gli Under Byen. La fanciulla dalla voce björkiana di nome fa Henriette Sennenvaldt. In attesa di vederli qui a Londra, ecco il video di Legesag. Il pezzo è piuttosto lungo, quasi dieci minuti, dunque non abbiate fretta. Se siete in piedi, mettetevi a sedere. Se siete seduti, rilassatevi. Ma guardatelo tutto, soprattutto la seconda parte: quel crescendo è davvero niente male.