domenica 18 giugno 2006

Il Crepuscolo degli Dei

Gay Pride, 17 Giugno 2006.
Ci fu un tempo in cui i fascisti riempivano le piazze, parlavano al cuore delle folle e trascinavano paesi interi in guerra. Ieri erano sessanta, tutti scuri, scesi in piazza per contestare un corteo coloratissimo che ha visto la partecipazione di cinquantamila o forse centomila persone. Quel pugno di irriducibili: tristi figuri, macchiette di se stessi, abitanti e rappresentanti di un mondo che già ora non c’è più. Due cose, brevemente. La prima: quanto deve essere triste vedere il mondo andare nella direzione opposta ai propri valori quando la tua carta d’identità segna vent’anni ma la testa sembra suggerire “ottant’anni, repubblichino in un tempo che fu”. La seconda: quanto deve essere patetico illudersi di essere come il soldato di Popper - l’unico ‘dissenziente’ che marcia al passo mentre tutti gli altri hanno perso il tempo della marcia - quando invece non sei altro che l’unico ubriaco che continua a marciare in maniera scomposta mentre gli altri hanno già ripreso a camminare.

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